Area COVID

Test impiegati per individuare il contagio da SARS-CoV2.


Quali sono, cosa ricercano.

Il ritorno dalle vacanze estive, specialmente da certe località straniere ed italiane che si sono rivelate a rischio, si sta rivelando meno sereno di come pensavamo. E' notizia quotidiana di focolai di COVID, alcune dei quali originati verosimilmente da comportamenti un po' troppo "spensierati".
Sta di fatto che se i vari governi hanno attivato sistemi di screening dei passeggeri negli aeroporti, porti e stazioni, significa che è stato ipotizzato un rischio potenziale - difficile adesso da quantizzare - per la salute pubblica.
Non tutti i viaggiatori passano da "ingressi presidiati": per esempio, chi viaggia in macchina non ha ancora (e difficilmente avrà) limitazioni ai suoi movimenti.
Ma certamente sia a livello di famiglie che di aziende, una verifica del rischio infettivo delle persone che rientrano in città appare doverosa.
Abbiamo vari strumenti diagnostici per questo scopo, alcuni sicuramente utili, altri forse meno indicati in questa fase.
Per esempio, i test sierologici (qualitativi o quantitativi) che abbiamo fatto tra marzo e giugno sembrano, almeno in questa fase, meno idonei a verificare l'infettività di un soggetto. Durante la primavera, avevamo utilizzato le IgM anti-SARS-CoV-2 come segnale della fase acuta della malattia. Da giugno, questo parametro sembra aver perso il suo interesse, anche perchè in una piccola, ma significativa, parte della popolazione, sono presenti IgM anti SARS-CoV2 in assenza di sintomatologia e senza successiva evidenza di IgG. Inoltre, spesso, queste IgM (senza IgG) sono presenti per parecchie settimane.
Restano quindi i test diretti (ricerca dell'antigene e dell'RNA di SARS-COV-2), che consentono di identificare la presenza del Coronavirus nel rinofaringe dei pazienti con una grande affidabilità.
Come abbiamo già detto su queste pagine, la ricerca dell'RNA di SARS-CoV-2 è il test di elezione. E' un test complesso (richiede l'uso tecniche di biologia molecolare che fino a poco tempo fa erano un patrimonio prevalente della ricerca), ha un certo costo, richiede specifiche attrezzature e personale preparato e ha un'affidabilità buona ma non ottima. Al punto che un risultato negativo deve essere ripetuto per poter essere considerato statisticamente valido. La sensibilità del test molecolare (si chiama rtPCR) è estremamente elevata e quindi anche in grado di identificare dei portatori che - a giudizio di molti ricercatori - non sono infettivi. L'interpretazione del risultato, compito classico del medico, può essere quindi talora impegnativa. 
La ricerca dell'antigene di SARS-COV-2, che abbiamo già descritto in queste pagine, è un secondo metodo di ricerca del virus ma, invece di dimostrare la presenza dell'acido nucleico (RNA) del virus stesso, dimostra la presenza di una sua proteina. Non è un metodo amplificato e quindi è meno sensibile ma contemporaneamente meno propenso a identificare soggetti che hanno il virus ma potrebbero non essere infettivi. Ha il vantaggio di essere molto semplice, di avere un costo contenuto e di essere estremamente rapido, quindi più idoneo della rtPCR per screening di massa in condizioni specifiche (per esempio, aeroporti). Ha chiaramente lo svantaggio di "perdere" qualche debole positivo che sarebbe stato invece identificato in biologia molecolare.
In diagnostica medica si cerca sempre un punto di equilibrio tra accuratezza, precisione, affidabilità, robustezza, costo e disponibilità di vari metodi. E' possibile pensare che in ogni situazione ci possa essere la soluzione più conveniente. Si deve quindi rispondere alla domanda: è meglio uno screening allargato con un errore noto o uno screening ristretto più accurato? La risposta passa attraverso considerazioni mediche, sociali ed economiche.
Resta il fatto che oggi possiamo avere una valutazione a più livelli di accuratezza per un viaggiatore al rientro da zone potenzialmente a rischio. 
Il Laboratorio Albaro, che ha iniziato l'esperienza con SARS-CoV-2 poco dopo l'arrivo del virus nella nostra regione, è attrezzato per affrontare anche questo problema inatteso, rappresentato, come detto, dal ritorno dalle vacanze estive o dalla mobilità tra regioni e/o stati in tempi di COVID.

Direttore Sanitario Laboratorio Analisi - Laboratorio Albaro
Dr. Giovanni Melioli

Queste note non vogliono, e non possono, in alcun modo sostituire il ruolo del medico.

Data di pubblicazione : 31 Agosto 2020

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