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Test per ricerca dell'antigene del SARS-CoV2


Test per ricerca dell'antigene del SARS-CoV2

E' notizia di questi giorni che una donna cinese ha infettato decine di condomini semplicemente viaggiando con loro sull'ascensore. Si tratta di un super-diffusore (super-spreader, che qualcuno li chiama "giornalisticamente" super-untori). Fino a poco tempo fa avevamo pochi strumenti rapidi e a basso costo per identificare queste persone.
Da qualche settimana è possibile fare uno screening di questi soggetti ricercando l'antigene di SARS-CoV-2, il coronavirus che causa il COVID-19. E' più semplice e meno costoso rispetto ai sistemi di ricerca di Biologia Molecolare utilizzati fino ad ora, ma, per una serie di sue caratteristiche, è meno sensibile e quindi non sostituisce assolutamente la ricerca "classica" che mantiene tutte le sue indicazioni.
Infatti, la ricerca dell'Antigene serve per identificare i Super-Diffusori del virus, cioè quei soggetti (in alcuni casi asintomatici) che, per l'elevata quantità di virus nel loro apparato respiratorio, riescono ad infettare un numero elevatissimo di soggetti.

Come è già successo per le indagini sierologiche nel marzo 2020, questo nuovo metodo è stato introdotto negli ospedali liguri da Alisa, l'Agenzia sanitaria regionale della Liguria, prima tra tutte le regioni italiane.
Come per la sierologia, anche la ricerca dell'antigene è stata promossa senza tanto clamore tra i primi in Italia.

Anche presso il Laboratorio Albaro di Genova, da alcune settimane, è stato attivato questo metodo che utilizza gli stessi reagenti della Regione Liguria e della Regione Veneto: materiali quindi altamente professionali validati da importanti centri di ricerca.
La ricerca dell'antigene è particolarmente utile - in alternativa alla biologia molecolare - quando si voglia inserire un soggetto in un ambiente specifico, per evitare la presenza di un super-diffusore.
Per esempio, può essere utile in un ospedale o una clinica, una RSA, in un gruppo di soggetti che parte per una vacanza, in un gruppo di amici che partono in crociera in barca, in un gruppo sportivo dilettantesco ecc.
Ma può essere anche utile, da un punto di vista medico, nelle situazioni più complesse dell'infezione da SARS-CoV-2, quali i soggetti con IgM persistenti oltre i "classici" 15 giorni.

La ricerca viene effettuata sulle cellule dell'orofaringe, raccogliendo il materiale biologico con uno speciale tampone e, in casi estremamente selezionati, con un campione di saliva.
Direttore Sanitario di Patologia Clinica del Laboratorio Albaro
Dr. Giovanni Melioli

Queste note non vogliono, e non possono, in alcun modo sostituire il ruolo del medico.

Data di pubblicazione : 21 Marzo 2020

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