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Elastosonografia e metodica Shearwave


Il reparto di Ecotomografia è completato da una nuova apparecchiatura dotata di questa funzione avanzata.

Mediante la valutazione elastosonografiaca è possibile fornire una stima della durezza o dell'elasticità delle formazioni nodulari localizzate nella tiroide e nella mammella e quindi avere informazioni aggiuntive utili a una diagnosi più precisa o indicative per eventuali indagini successive come la citologia da agoaspirato.

Molto utile in campo muscolo-tendineo, l'indagine elastosonografica fornisce elementi fondamentali per la definizione del danno post-traumatico e della sua evoluzione cicatriziale.

L’elastosonografia: cosa è, su cosa si basa

Elastosonografia è un esame diagnostico complementare all’ecografia e come questa non invasiva. L’elastosonografia sfrutta la propagazione delle onde acustiche focalizzate per valutare l’elasticità dei tessuti. Il fenomeno fisico alla sua base è la generazione di una forza di radiazione acustica attraverso un fascio di ultrasuoni focalizzato. Quando tale forza è applicata nella regione di interesse (ROI) per un tempo di applicazione minimo, le onde che si propagano dal centro dell’eccitazione verso l’esterno generando degli spostamenti: il tessuto coinvolto viene come “spinto”, “premuto”. Il trasduttore ultrasonico alterna il suo funzionamento tra fasi di radiazione e fasi di lettura degli spostamenti generati. Queste informazioni permetteranno quindi di produrre un’analisi dell’elasticità del tessuto.
Il trasduttore emette impulsi in sequenza:

  • impulsi a ultrasuoni convenzionale per valutare gli echi ricevuti e avere informazioni sulla conformazione a riposo della zona d’interesse (conformazione di riferimento),
  • impulsi ad alta intensità per deformare il tessuto con la forza di radiazione acustica
  • molteplici impulsi di lettura per valutare gli spostamenti subiti dal tessuto in confronto alla conformazione di riferimento.

L’elastosonografia con metodologia ShearWave 
è una evoluzione  della tecnologia Acoustic Radiation Force Impulse (ARFI). L’ARFI necessita di diverse analisi per diverse posizioni e fornisce una valutazione qualitativa della rigidità tissutale. La tecnica ShearWave invece usa una singola eccitazione e vengono analizzati gli spostamenti provocati anche al di fuori della zona di irradiazione acustica (2D). Tale tecnica ha lo scopo di seguire la propagazione dell’onda per effettuare una stima quantitativa della velocità e di conseguenza della rigidità.

 

Video del Corso Elastosonografia

 



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